
Dopo la sentenza del Tar e l’annuncio dell’ invio di un esposto alla Corte dei Conti, per presunto danno erariale, è ormai chiaro a qualsiasi cittadino Senaghese, non solo ai tantissimi che hanno firmato la nostra petizione, le motivazioni che hanno spinto il nostro gruppo a lottare in solitaria contro la privatizzazione della gestione cimiteriale.
Non abbiamo certo la presunzione di essere stati dei fenomeni, semmai persone normalissime attive da diverse anni per controllare gli atti amministrativi in difesa della comunità, ma non comprendiamo in pieno le dichiarazioni che ha rilasciato, su alcuni giornali locali, Lorenzo Conforto del Partito Democratico.
Da un lato chiama correttamente alla complicità la vecchia opposizione, che difatti appoggiarono sostanzialmente il progetto, sia nelle commissioni consiliari sia sottoscrivendolo nel loro Programma Elettorale di coalizione; dall’altro chiama in causa direttamente i tecnici che avrebbero “ingannato” la parte politica nella scelta fatta in buona fede.
Quest’ ultima affermazione la rigettiamo categoricamente, aggiungendo che a nostro avviso le responsabilità sono soprattutto della politica Senaghese, avvertita da noi in tutti i modi possibili, ma capace addirittura di accusarci di mentire. Ricordiamo inoltre che:
* Al suo insediamento il Sindaco Fois affermò che la prima cosa da fare fosse “il Piano Regolatore Cimiteriale”.
* La petizione del MoVimento 5 Stelle Senago e tutte le istanze presentate in Comune sollevarono ampiamente i dubbi sulla regolarità dell’operazione, compresa quella di un valido Piano Regolatore Cimiteriale mancante (confermato poi da ATS – Agenzia di Tutela della Salute).
Invece, pervicacemente e con una buona dose di arroganza, provarono a portare a casa il provvedimento che, agli occhi di chiunque volesse vedere, appariva fallace sotto molti aspetti.
Non resterebbe che chiedere almeno scusa alla cittadinanza, assumendosi le proprie responsabilità, ma siamo certi che si preferirà sostenere che sono le leggi ad essere sbagliate oppure che ATS poteva farsi gli affari propri.
Confidiamo nell’ azione della Corte dei Conti e magari della Procura della Repubblica.
Continueremo a vigilare su ogni procedimento, come abbiamo fatto fin dal principio.